Il Polo museale di San Francesco è stato pensato, nell’allestimento e nella disposizione delle collezioni, in un rapporto di continuità con il paesaggio circostante. Il museo ha sede all’interno di uno dei conventi francescani più antichi delle Marche (il complesso venne edificato grazie alle elemosine raccolte dai franti francescani e fu consacrato nel 1264 da Urbano IV).
Il percorso museale è articolato attorno al chiostro interno del convento e inizia con il Centro di Documentazione Scenografica “G. Basili” che, oltre a fotografie, schizzi grafici, testi critici e materiali video, espone nella sala grande le scenografie originali di alcuni film a cui lo scenografo Giancarlo Basili, originario di Montefiore dell’Aso, ha lavorato nel corso della sua carriera.
Dal centro di documentazione si entra nel Museo della Civiltà Contadina, che espone 400 oggetti e attrezzi da lavoro appartenuti alle famiglie di Montefiore dell’Aso, ricorrendo nella narrazione alle suggestioni di canti popolari, filastrocche legate al mondo dell’infanzia, rumori del telaio e versi di animali da cortile.
Segue la raccolta “Domenico Cantatore” che comprende numerose incisioni, acqueforti e acquetinte realizzare dall’artista pugliese Domenico Cantatore, morto del 1998, che trascorse molte estati nelle campagne di Montefiore.
Le opere esposte raffigurano soprattutto le famose odalische di Cantatore, i ritratti geometrici di uomini del sud e paesaggi soleggiati e immaginari ma ricchi di allusioni alle colline di Montefiore. Nel paesaggio di Montefiore, Cantatore trovò quel genius loci che non era stato in grado di cogliere altrove, al punto da eleggere questo piccolo borgo a luogo di adozione (lui stesso, parlando di Montefiore disse “Montefiore è nel mio cuore; qui ho potuto avere il luogo della mia serenità, del mio lavoro) e donare la sua raccolta al Comune di Montefiore.
Fiore all’occhiello del museo è il polittico dipinto da Carlo Crivelli nel 1472 per la Chiesa di San Francesco. L’opera oltre ad essere caratterizzata dal tradizionale fondo oro, si pone a metà tra la pittura e l’oreficeria.
L’ultima ala del complesso ospita la sala Adolfo De Carolis, che raccoglie circa 500 opere dell’artista nato a Montefiore dell’Aso. Si tratta soprattutto di disegni e xilografie, tra cui grande importanza rivestono i 69 bozzetti ad olio realizzati da De Carolis per la decorazione ad affresco del Salone dei Quattromila del Palazzo del Podestà di Bologna, realizzato tra il 1908 e il 1928.
Le opere sono esposte all’interno di una sala, probabilmente il refettorio del convento di San Francesco, che conserva ancora le originarie pareti duecentesche. Per questo motivo, i bozzetti sono stati esposti su gabbie metalliche che ripropongono la disposizione originaria pensata da De Carolis per il salone bolognese, senza però compromettere la storicità del contenitore in cui sono esposti.
I bozzetti di Montefiore rappresentano l’unica testimonianza dell’aspetto che avrebbe dovuto avere il salone bolognese a conclusione dei lavori: la mancanza di fondi, un terremoto e lo scoppio della Prima Guerra Mondiale rallentarono e mutarono il programma originario. Nel 1969, inoltre, parte degli affreschi è stata staccata e, a causa del nuovo sistema di condizionamento pensato per il salone non sarà più possibile ricollocarli nella loro posizione originaria.
Oltre ai bozzetti bolognesi, la Sala De Carolis espone circa 350 pezzi tra xilografie, studi e disegni donati al comune dalla famiglia De Carolis tra il 1974 e il 2006, nonché alcuni pezzi del mobilio dello studiolo bolognese dell’artista.
INFORMAZIONI UTILI
Polo museale di San Francesco Piazza San Francesco
Settembre – Maggio 10-13;15-18 (sab-dom)
Giugno 10-13;17-20 (sab-dom)
Luglio – Agosto 17-20 (lun-ven); 10-13;17-20 (sab-dom)
Settembre 17-20 (mar-ven); 10-13;17-20 (sab-dom)
Ingresso € 3,50 (intero); € 2,50 (ridotto); € 10.00 (biglietto rete)